The Love witch: il potere della Dark feminine energy.

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Di Beatrice Mele

In occasione di Halloween, per  entrare completamente nel mood dei festeggiamenti e per darvi qualche spunto per una serata cinema che si diversifichi dalla classica scelta del film horror, parliamo di  the love witch. Il film, ideato da Anna Biller, dà vita ad una delle sue mistiche fantasie incarnate nel personaggio di Eleine, protagonista del film, divenuta icona di riferimento per quel che è il concetto di  Dark Feminine energy.

1. La quintessenza di Anna Biller.

Il film the love witch è scritto, diretto prodotto e per fino elementi come scenografia costumi e trucco in generale, sono stati curati con attenzione dalla stessa Anna Biller. Si tratta di un film low budget, ideato per mostrare l’idea di femminilità come lei stessa intende. Una storia fuori dal normale che racconta, in maniera fantasiosa e personale la femminilità.

Il personaggio di Elaine, la protagonista, interpretata dalla superba Samantha Robinson, incarna l’ideale di femminilità perfetto. Elaine nasce dalle varie influenze delle diverse rappresentazioni del cinema, con cui la regista è cresciuta e che hanno formato il suo concetto di femminilità.

La pellicola risulta di fatti, avere numerose citazioni cinematografiche. Dall’estetica dei film low budget anni Sessanta, per quanto riguarda l’estetica del personaggio, fino ad arrivare all’estetica narrativa che ci catapulta in un mondo completamente diverso, quello Hollywoodiano, che riprende particolari scelte registiche che richiamano i film dell’epoca d’oro a cui la Regista si ispira.

In particolare la prima scena, in cui Elaine guida: è  lei la prima ad essere inquadrata dalla cinepresa. Questa scelta è molto “classica” dal punto di vista cinematografico. Questa scelta mette in chiaro chi è il personaggio al centro della narrazione.

La scena è accompagnata dalle parole di Elaine, voce fuori campo, che racconta allo spettatore il motivo per cui si sta trasferendo, in seguito alla tragica morte del marito. Questa prima scena, ne precede altre che richiamano fortemente strutture cinematografiche del cinema americano dell’epoca d’oro.

2. Tra necessità e desiderio.

Il film inizia con una piccola retrospettiva, apparentemente oggettiva della vita di Elaine. Il suo monologo iniziale, oltre a presentarla, ne sottolinea l’importanza lungo tutta la narrazione. Di fatti è lei al centro della storia, ciò che accade e le vite degli altri personaggi, ruotano come pianeti intorno alla sua persona.

Questa attrazione magnetica che emana è una delle sue caratteristiche principali, oltre ad essere estremamente affascinate. Questo è un potere che possiede e maneggia con disattenzione. Lei usa queste sue capacità per raggiungere il suo obbiettivo, che è trovare l’amore, trovare un uomo che la ami e la veneri “qualcuno che mi ami come io amo lui”.

Nel film il potere si manifesta attraverso questo primissimo piano, che si focalizza sugli  occhi della protagonista, enfatizzato ancora di più dalla scelta musicale che suggerisce una forte tensione. Lo sguardo acquisisce funzione di inibizione dei sensi nei confronti degli uomini a cui è indirizzato.

 3. la strega dell’amore che non è mai stata amata.

L’inizio del film ci spinge a credere, attraverso il modo in cui si presenta, allo spettatore e a tutti gli altri personaggi, che davvero siamo alla presenza di una strega dell’amore. L’amore è una tematica centrale perché veicola il film e il modo in cui regola le decisioni e comportamenti della protagonista.

L’amore e il desiderio sono elementi relativi al femminile da sempre e diverse sono le rappresentazioni nelle arti di questi specifici sentimenti. In questo film ne riscopriamo una lettura alquanto interessante. La protagonista sostiene che essere ciò che gli uomini amano, essere l’oggetto delle loro fantasie, essere ciò che loro vogliono, sia ciò a cui aspira.

La sua interlocutrice, Trish, interpretata da Laura Maddell sostiene la posizione contraria. Piacere agli uomini, come unico scopo nella vita, non è un atteggiamento sano, è riconducibile all’idea patriarcale secondo cui la donna è un’entità vivente solo se rilegata allo sguardo maschile.

Con il procedere della narrazione scopriamo che l’oggetto del desiderio di Elaine non è l’amore che gli uomini provano per lei ma è l’amore stesso è l’oggetto dei suoi desideri. Ed è proprio a questo punto che la narrazione diventa interessante.

Il potere che esercita sugli uomini, la ricerca dell’amore tramite questi uomini nel film porterà alla morte tutti i suoi amanti. Quell’amore che lei riceve non è genuino. Nonostante i numerosi tentativi risulta impuro non veritiero, fastidioso.  Il piacere che può derivare dalla relazione con un uomo sono strumenti che servono per arrivare all’amore ma in qualche modo Elaine è destinata a non provare mai questo sentimento perché in quello stesso sentimento non è realizzabile.

La narrazione dell’amore è filtrata da una visione fanciullesca: Elaine sostiene che l’amore debba essere come quello delle favole. Un sentimento travolgente e perfetto. C’è però un’ambivalenza tra quello che immagina, debba essere l’amore e tra quello che effettivamente fa per amore e per essere amata. La sua visione dell’amore nel momento in cui fa i conti con la realtà svanisce, si vanifica in quanto il suo ideale è inapplicabile alle relazioni reali.

4. i classici cinque step per farlo innamorare di te.

C’è dell’ambiguità nella nostra protagonista. Lei non è un esempio da imitare, non è qualcuno a cui far riferimento ma è un personaggio per cui si può provare empatia. In particolare le donne tendono a provare empatia per colei che cerca disperatamente qualcuno da amare e da cui essere amato, usando ogni mezzo a disposizione.

Una progressiva consapevolezza dell’impossibilità di realizzazione di questa “fanciullesca poesia d’amore”, si fa spazio nella mente della protagonista durante il corso del film, parallelamente alle sue tre storie d’amore.

Riprendendo la trama, di fatto viene racconta la storia di Elaine e le sue avventure amorose. Una volta stabilitasi nel paesino in cui si è traferita, inizia ad esercitare i suoi poteri sugli uomini. In particolare sono tre gli uomini su cui si focalizza: Wayne, professore universitario; Richard, il fedele marito di Trish ed infine Griff, detective che si imbatte nella protagonista per le ragioni scabrose che riguardano la morte dei primi due.

Queste tre storie d’amore, d’ossessione e la loro fine tragica, sono annunciate già dall’inizio del film, tramite la rappresentazione di una profezia implicita. Tale profezia è racchiusa all’interno di un simbolo dei tarocchi che spesso ricorre durante la narrazione. Basti pensare al fatto che Elaine possiede un mazzo di tarocchi che utilizza quasi fossero un’accessorio, nella borsetta e li usa come punto di riferimento.

Il simbolo che più è frequente e che prevede quello che vediamo poi alla fine del film (in realtà gli elementi iconografici sono diversi tra cui anche quadro, dipinto dalla stessa Elaine, raffigura ciò che sarà poi parte della narrazione e del finale).

 

 

 

 

 

 

 

5. la fatalità del femminile

Quest’idea del “posso essere tutto quello che vuoi” è interessante da un punto di vista fisico. Infatti il personaggio di Elaine è camaleontico nei  comportamenti e nei looks, che risultano essere specifici e si adattano alle situazioni che lo richiedono.

Tende a vestire di rosa, colore canonicamente associato all’innocenza. Veste allo stesso modo abiti con colori più polarizzanti quali ad esempio il nero e il bianco. Dall’inizio della pellicola però capiamo benissimo che il colore che più la rappresenta e da lei prediletto è il rosso, colore che in questo caso viene associato all’amore, al cuore e al sangue.

Questa metamorfosi continua favorisce la conquista degli uomini. Infatti le sue vittime sono attratti da vari aspetti che lei decide di mostrare nei momenti giusti. Per esempio nel primo caso, nel caso si Wayne, lei prima di concedersi sessualmente, gli dimostra di essere la donna perfetta e di essere la donna di cui ha bisogno, preparandogli la cena e dandogli le attenzioni che merita.

Abbiamo già parlato del ruolo centrale dell’amore ma solo dal punto di vista di Elaine. L’amore diviene fatale per gli uomini in questo film, ovvero tutti e tre gli uomini moriranno letteralmente di mal d’amore.

Il pattern che si applica è lo stesso per tutti e tre i casi ed è il seguente: gli uomini vengono stregati da Elaine che ne approfitta per rubare il loro amore. Dopo aver reso gli uomini completamente inebetiti, incapaci di agire normalmente ma guidati sono dall’amore ossessivo per lei, li lascia e loro muoiono di dolore.

I sentimenti, post incantesimo, che provano gli uomini in questo film, sono caratterizzazioni da quelli che molto spesso vengono associati a comportamenti femminili.  I ruoli di genere si scambiano: Elaine è al comando, gli uomini subiscono, sono cavie della sua ricerca sull’amore. Questo specifico punto è riconducibile ad una specifica scena in cui, svolgendo l’ennesimo monologo con se stessa, si chiede ” he became just like a woman”.

6. L’IDEA DI DARK FEMENINITY

Negli ultimi anni sempre più spesso si è parlato del significato di questa modalità di pensiero, soprattutto tra le donne. Per dark femenine s’intende l’idea secondo cui il pensiero della donna, che decide di seguire e sostenere questa ideologia, è rilegato sostanzialmente a un modo di dire, che è appunto “otterrò ciò che voglio”. Il processo di liberazione della propria energia oscura al fine di attrarre a sè un potere di controllo.

Alla base di questo film e del concetto stesso di dark feminine enegy, c’è un’idea di riconquista della fiducia in se stessi, dei propri  spazi, una rivendicazione dei propri sentimenti. In questo senso è possibile definire questo film in parte femminista.

Particolarmente interessante è il modo in cui nel film questo processo di crescita personale e rivendicazione di sè,  è metaforicamente associato alla stregoneria. Di fatti Elaine, per parlare della sua trasformazione e affermare il suo potere, descrive il processo che l’ha portata a diventare una strega.

Ritornando sull’idea secondo la quale è possibile attrarre a  sè ciò che si vuole, gli incantesimi di Elaine, pur di raggiungere l’amore agognato, sono fatali, per questo sbagliati. A questo proposito è interessante definire come tutto questo sia un ulteriore metafora del controllo e il provare sentimenti tossici come ossessione e manipolazione che spesso sono presenti in una relazione sentimentale tossica, che di fatto è quella che Elaine instaura con i tre uomini.

Questo film sostanzialmente è un racconto tragicomico che apre numerose riflessione. Ma penso che ciò che possiamo imparare da tutto questo è che tutt* possiamo amare ed essere amat*, anche senza artefazioni. Tuttavia, mi piace pensare che la magia, si trovi in in tanti luoghi in maniera inaspettata e che quindi si è sempre pronti ad accoglierla.

 

Oggi  più che mai, credo sia interessante consigliare un libro e una canzone (in questo caso due perché è festa). Per quanto riguarda la lettura consiglio: Bluebeard’s Castle, un romanzo di Anna Biller. Per quanto riguarda le canzoni: Lana Del Rey, Must be the season of the witch. https://www.youtube.com/watch?v=ifGx4ZH2U1Y

Bonus seconda canzone: Lana Del Rey, Young and Beautiful. https://www.youtube.com/watch?v=_MWEapW4PaE

 

Tags: AnnaBiller, autorialità femminile, cinema, film, thelovewitch

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