Di Beatrice Mele
L’amore, così come gli altri sentimenti hanno sempre ispirato film e opere letterarie. Esistono vari tipi di amore e affezione. Nel corso degli anni sono stati tanti i film che hanno parlato di sentimenti, relazioni amorose. In questo piccolo e breve viaggio tra le commedie romantiche prenderemo in esame alcune tra le riflessioni più argute in relazione a questo genere tanto amato quanto denigrato, sondandone problematicità e particolarità.
1. un documentario sul romanticismo
Elisabeth Sankey è una regista britannica il cui lavoro ha preso vita attraverso la scrittura e la realizzazione di diversi documentari. Tra i suoi più importanti, uno ha avuto un’ampia risonanza nell’ultimo periodo ovvero Witches, attualmente disponibile su Mubi.
Oggi però ci concentriamo su un altro suo lavoro che non è molto riconosciuto a cui tengo molto data la tematica e la brillante analisi che la regista britannica fa. Romantic Comedy ( 2019) è il documentario a cui faccio riferimento, attualmente disponibile su Now tv.
Elisabeth Sankey prende in analisi il genere delle commedie romantico, ne traccia un breve escursus storico per poi analizzare l’impatto dei film romantici sulla società, esponendone le caratteristiche, gli stigmi e le problematicità.
2. la nascita del genere romantico
L’amore, i sentimenti, le relazioni sono tematiche che ogni giorno, quasi tutti nella nostra vita incontriamo. Il genere romantico nasce con l’obbiettivo principale di portare sullo schermo le molte opzioni e le differenti esperienze riguardo le storie d’amore, da come nascono a come finiscono, come si complicano e come si risolvono.
Per quanto riguarda il cinema abbiamo più volte parlato del suo ruolo come specchio della realtà in cui potersi rivedere, fare i conti con la propria quotidianità e osservare, conoscere qualcosa lontano dalla propria esperienza di vita.
In questo caso, i film romantici non vengono categorizzati come specchio della realtà, in quanto molto spesso, gli stilemi utilizzati sono problematici e soprattutto se si fa riferimento a film più datati.
Per anni, queste pellicole, sono state luoghi fittizi in cui rifugiarsi, in parte anche situazioni in cui immedesimarsi ma soprattutto sono state un mezzo per sognare storie d’amore, immaginare momenti memorabili a cui poter aspirare.
Possiamo dire anche che i film romantici, per lo meno per quello che rappresentano, sono sicurezza anche grazie alle ripetizioni di determinate trope narrative.
Nasce come un genere indirizzato in particolare ad un pubblico femminile. Per anni i film romantici, proprio come racconta anche la stessa regista narrando attraverso una voce fuori campo, hanno accompagnato la nostra crescita e hanno plasmato la nostra concezione della vita sentimentale, delle relazioni, ma quanto di tutto questo ha influito positivamente e quanto invece ha distolto l’attenzione della realtà manipolandone la concezione dell’amore negativamente?
3. la questione della rappresentazione
Il documentario si concentra molto sul ruolo delle commedie romantiche in relazione al modo in cui hanno influito sul pubblico femminile, sulla crescita e sullo sviluppo della concezione dell’amore.
Elisabeth Sankey di fatto sostiene che le commedie romantiche siano state, almeno prima di studiarle a fondo, un esempio, un manuale a cui far riferimento, un regolamento visivo di quello da fare e non fare, di come comportarsi ed essere donne adatte per essere amate dagli uomini.
Se però ci soffermiamo ad analizzare come le donne per esempio vengono rappresentate, fuoriescono le prime problematicità.
Nei film romantici le donne sono coloro che, tra le varie caratterizzazioni e cambiamenti a cui vengono sottoposte lungo la narrazione, hanno quasi sempre un obbiettivo: trovare un uomo, sposarsi, costruire un futuro luminoso con qualcuno per poter essere felice.
Realizzarsi è quindi trovare l’amore. E se tutto questo non fosse ciò che noi volgiamo? Se ci fosse altro?
3. la femminilità unidimensionale
Elisabeth Sankey affronta questo specifico argomento sottoponendo allo spettatore la rappresentazione del femminile.
Quasi sempre c’è una netta caratterizzazione: la donna bella, popolare, la ragazza timida e sfigata che in realtà è una figa da paura che solo dopo aver indossato un vestito attillato, viene riconosciuta come essere che merita attenzione.
La donna depressa di mezza età che viene lasciata dal marito e quindi la sua vita è perduta e la donna curvy, in carne, il cui unico scopo è divertire ed essere oggetto di scherno.
Tutte queste descrizioni sono tra le più comuni, e quasi tutte, in diversi momenti della nostra vita, ci siamo identificate in loro, interiorizzandone atteggiamenti, parole e caratteristiche.
Quindi ricapitolando, bisogna essere attenta ma disinvolta, bella ma non troppo, sicura di te stessa ma riservata, in forma ma non essere spaventata dal cibo, disponibile sessualmente senza essere una ragazza facile, sicura di ciò che provi e dei tuoi sentimenti senza essere isterica e irragionevole.
La regista si sofferma su di un altro punto importantissimo: L’inclusività in questi film molto spesso, soprattutto se datati, è assente. Non ci sono film su coppie queer o coppie miste. Tutto questo ovviamente è legato alla maggioranza di pubblico a cui canonicamente è indirizzato il film ovvero: donne, bianche, eterosessuali.
La rappresentazione è quindi circoscritta, limitata. Quelle poche volte in cui abbiamo maggiore inclusività perché appare qualche personaggio non bianco oppure parte della comunità LGBTQ+, molto spesso, quest’ultimo viene ridicolizzato oppure ricade in stereotipi offensivi e sbagliati.
4. Tra stigma e pregiudizi
Come queste premesse hanno cambiato il nostro modo di vedere il mondo? Ho sempre creduto che avere una storia d’amore fosse un obiettivo irraggiungibile, in quanto non ero come le ragazze e le donne nei film.
L’idea che qualcuno mi notasse e si innamorasse di me mi sembrava fantascienza, ci sono voluti diversi anni per capire che le relazioni romantiche funzionano in maniera molto diversa dalle commedie.
L’accezione “commedia romantica” ha portato con se diversi preconcetti. Questi film, sebbene rinchiusi all’interno di una bolla di pregiudizio, non raccontano solo d’amore e di coppie sentimentalmente coinvolte e non sono solo prodotti per donne.
Ci sono prodotti che raccontano l’amicizia, l’importanza del sapersi relazionare con gli altri, la crescita personale. Le storie delle commedie romantiche sono semplici, che ci concediamo come un abbraccio quando non ne possiamo più. A lungo le persone lo hanno considerato come un genere inferiore solo per donne piagnucolone e zitelle. Ma quanto di tutto questo è vero? Dopotutto gli uomini sono parte della narrazione.
5. gli errori (perdonati) degli uomini
Proprio come nella vita di tutti giorni gli uomini, molto spesso nelle commedie romantiche, detengono un potere che sovente è causa della sofferenza per la donna. Nelle commedie romantiche l’uomo è il sacro graal, è ciò a cui si aspira, simbolo di stabilità e successo della vita amorosa.
La donna deve compiacerlo; questo è uno degli elementi su cui si sofferma la regista e più di tutti è un punto che mi sento di approfondire in quanto vicino a quella che è stata la mia educazione sentimentale.
Come accade in diversi prodotti cinematografici, quando si vuole conquistare un uomo ci si identifica in esso. Nella mia vita ho assorbito comportamenti, gusti musicali e a volte anche un linguaggio per assomigliare alla persona per cui avevo una cotta.
L’uomo, come per la caratterizzazione femminile, ricalca molto spesso un personaggio stereotipato. Una cosa che molto spesso abbiamo visto e con cui siamo cresciute\i è l’idea che un approccio “aggressivo e martellante” sia quello giusto. Il concetto di base è la sfianco fino a quando non dice di sì.
Direi che si tratta di un bell’errore che, in maniera non così subdola, ha plasmato comportamenti e idee per gli uomini. Per le donne ha significato accettare questo atteggiamento, accogliendola come normalità.
6. una nuova commedia romantica
La società ci ha inculcato come dover essere senza darci molta scelta, istaurando un canore di bellezza di cui poter far parte oppure porsi hai margini e fare da contorno.
Come poter capire chi vuoi essere se questi sono gli esempi e tu non ti vuoi adattare? Tutto questo fortunatamente ci ha fatto pensare e riflettere e le cose stanno cambiando. Il ruolo e l’obbligo di chi fa film è notare, integrare tutti gli sguardi, favorire una totale e più inclusiva rappresentazione è giusto.
Una cosa è certa, l’amore per questo genere non penso mi passerà.
Morale della favola: si tratta di un genere in continua espansione e che sempre di più anche attraverso la letteratura viene scoperto e amato. Negli ultimi anni è stato reinventato., rivisitato e migliorato garantendo così una nuova era del genere romantico.
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