Con tredici candidature agli Oscar, Oppenheimer, da mesi sulla bocca di tutti, è il favorevole del pubblico e della critica per la vittoria a Miglior Film. La trama è ormai ben nota, la storia di Robert J. Oppenheimer (interpretato da Cillian Murphy) e l’invenzione della bomba atomica.
Quanto gli abiti di questo film hanno fatto la differenza, meritandosi la candidatura a Migliori Costumi?
Ellen Mirojnick, la costumista del film, è riuscita a rendere Oppenheimer, attraverso i costumi, un film dallo stampo documentaristico. Oppenheimer ovviamente non è un documentario, ma l’abbigliamento utilizzato è talmente veritiero, reale, tangibile, che fa si che gli attori sembrino i reali personaggi della storia contemporanea. Il lavoro di ricerca, infatti, è stato eccezionale: Mirojnick ha creato, per “Oppie”, ogni outfit basandosi su quello che realmente il fisico ha indossato in vita, con estrema attenzione ai colori e ai tessuti.
Uomini e uomini
Oppenheimer è un film maschile, dalla mancanza di donne (solo le due straordinarie Emily Blunt e Florence Pugh) alla presenza di uomini, uomini e uomini: uomini scienziati, politici, militari. Ovviamente la storia ci insegna un passato in cui era l’uomo a lavorare, e il lavoro era l’identificazione totale dell’uomo-marito/uomo in carriera. In questo, i costumi giocano un ruolo fondamentale, perché se la maggioranza degli abiti che vediamo per tre ore durante Oppenheimer sono giacche, completi maschili, ognuno di esso determina perfettamente le caratteristiche di ogni personaggio, attraverso accessori e piccoli dettagli.
Il protagonista, “Oppie”, si caratterizza per l’utilizzo quasi esclusivo di colori scuri e ombrosi, (così come, inoltre, per l’intero film). Grigio, blu scuro, greige, sono la sua palette. Sono questi colori cupi che rivestono giacche e camicie spigolose, pantaloni a vita alta dritti e fermi. Egli aveva bisogno, infatti, di un abbigliamento spigoloso, ferrato, prepotente per rappresentare il vigore e il potere che egli emanava. Allo stesso tempo però, questo potere è solo “indossato”, perché il pentimento delle esplosioni scaverà il personaggio, rendendolo impotente a sé stesso.
Se Oppenheimer ha dovuto indossare le vesti di un “potente”, il suo antagonista, Lewis Strauss (interpretato magistralmente da Robert Downey Junior), indossa abiti meno spigolosi, più “delicati”: molto spesso lo vediamo infatti senza giacca, con colori più chiari, fino al bianco. Questa scelta dà al presidente della Commissione per l’energia atomica degli Stati Uniti d’America un’area apparentemente pacifica, tranquilla, camuffando e nascondendo così il suo tradimento nei confronti di Oppenheimer.
Storie vere
Il padre del vero Oppenheimer gestiva un’azienda di importazione di tessuti a New York, tant’è che egli prendeva molto sul serio i suoi vestiti, in particolare due accessori: il suo cappello e la cravatta.
Il suo famoso cappello è un ibrido tra un pork pie (cappello con visiera bassa e piatta sulla parte superiore, con un piccolo bordo regolare e rialzato su tutto il resto) e un cappello da cowboy con un’ampia tesa (la parte del cappello che sporge inferiormente dalla cupola, circondandola tutto in giro o anche per un tratto; detta anche ala).
Interessante, infine, è la fibbia della cintura in argento con inserti turchesi, ricreata sulla base di una fotografia d’archivio; infatti, si rifà ad un reale accessorio che il fisico indossava. Robert Oppenheimer la usava per accendere il fiammifero. Diciamo che aveva una certa passione per le cose infiammabili, fino al giro vita.
Si aggiudicherà quindi l’Oscar per Migliori Costumi? Fateci sapere la vostra opinione nei commenti!
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