di Beatrice Mele
Ginger e Rosa è un film del 2012 della regista britannica Sally Potter. Il film è stato presentato ufficialmente al pubblico durante il Toronto Film Festival.
Si tratta di un racconto di formazione che si focalizza sulla vita di coloro che danno il nome al film, ovvero Ginger e Rosa, due adolescenti che vivono nella Londra degli anni 60.
Il film è attualmente disponibile sulla piattaforma Mubi.
1.in bilico tra l’inizio e la fine
Il film abbraccia e rappresenta un periodo storico particolarmente complesso ed imprevedibile. Gli anni Sessanta sono stati un periodo storico le cui vicissitudini hanno influenzato moltissimo tutto il mondo. La guerra come emblema di caos e cambiamento è presente nel film praticamente già dall’inizio in quanto le stesse ragazze nascono in periodo di guerra.
La storia inizia proprio infatti con la ripresa di un’esplosione nucleare seguita da una scena che vede protagoniste due donne che nel 1945, sono in pieno travaglio. Il susseguirsi di questi frame, ci collocano in un tempo preciso e ci permettono di seguire, anche se velocemente, la crescita delle due amiche che sono inseparabili fin dalla nascita.
Gli anni Sessata sono molto spesso un contesto storico prescelto per raccontare storie di rivoluzioni e nascita di nuovi ideali.
La pellicola Ginger e Rosa espone quelli che sono stati quegli anni prima ancora che si parlasse di 68-69. La pellicola si sofferma su quel periodo di transizione che precede la memorabile rivoluzione sociale e sessuale, ne analizza le basi e i punti di partenza associando la scoperta di queste nuove idee ai drammi e le complicazione in relazione alla famiglia e alla crescita.
Sono anni di trasformazione da un vecchio modo di fare e di essere tipico degli anni Cinquanta; ci si distacca dal perbenismo e dal moralismo degli anni Cinquanta per affacciarsi in un mondo nuovo, più audace, più libero e più esplicito nei modi e nelle idee.
2. il tema della crescita
Ginger è interpretata da Ellen Fanning mentre Rosa è interpretata da un’altrettanto giovanissima Alice Englert. Nei primi minuti del film ripercorriamo la nascita e la crescita delle due ragazze in qualche modo destinate a rimanere unite per sempre.
Rosa vive con la madre e sorelle. Quando era piccola è stata abbandonata dal padre che ha lasciato lei e sua madre in balia di un destino difficile e privo di privilegi. Questo evento la segnerà a vita, definirà il suo carattere e le sue idee circa la famiglia.
Ginger vive con la madre Natalie e il padre Roland, lei ex pittrice che ha mollato la sua arte per prendersi cura della famiglia, lui è un professore\scrittore, liberale libertino. I tre sembrano vivere tranquilli.
Si tratta di una famiglia che in principio appare atipica da una “classica famiglia” per bene degli anni Cinquanta.
In realtà in alcune scene e in alcuni dialoghi è chiarissimo come il moralismo e il perbenismo sono presenti anche in questa famiglia all’apparenza anarchica. La madre, donna che ha rinunciato alla proprio carriera per la famiglia, scopre dei numerosi tradimenti del marito.
Questo è il punto di svolta della narrazione. L’ unica reazione del padre a queste accuse, è lasciare moglie e figlia in nome di ideali moderni, in quanto uomo rivoluzionario, libero.
A tutte queste questioni, si aggiunge la possibilità di essere annientati da una bomba atomica, la paura dell’oblio e di scomparire per sempre a causa di una guerra “invisibile” (in relazione al modo in cui la guerra fredda si è svolta). La vita delle due giovani ragazze è circondata da insicurezza, non curanza e pessimismo.
3. uno scambio di generazioni
In questo film una cosa degna di nota è come in qualche modo, gli adulti vogliano essere giovani, liberi, inconsapevoli e avventati mentre i più piccoli hanno una smania di crescere fare esperienze, di mostrarsi adulti.
Un mio pensiero rispetto a questo è sicuramente il turbinio delle nuove idee ma anche un bisogno spasmodico di farlo adesso e non dopo perché non c’è la sicurezza di un futuro.
Non è proprio un bel ritratto quello degli adulti, o meglio quello di una parte degli adulti presenti nel film. Per esempio Roland, padre di Ginger che non si definisce tale (lei infatti lo chiama per nome non si fa chiamare papà) utilizza lo stratagemma del “in nome dei miei ideali” per non prendersi le proprie responsabilità di educatore, padre, sostenitore.
La differenza in questo caso la fanno May Bella e i due padrini il cui ruolo è quello di mentori saggi. Ginger nei casi in cui si sente perduta e sola di solito si rifugia dai suoi padrini Mark e Mark una coppia che, ha ospitato in casa una studiosa militante americana di nome May Bella.
Tutti e tre in qualche modo guidano e consigliano saggiamente la giovane tra la militanza e dimostrandole l’amore familiare che molto spesso lei non ha o che rifiuta dalla madre.
4. L’amore libero
Abbiamo già identificato come la collocazione storica sia l’ispirazione maggiore del racconto del film. Per questa ragione sono quasi sicura che questo film abbia tentato anche di parlare di amore libero e esperienza adolescenziale, senza però riuscire a pieno nell’intento.
L’amore in questo film è molto presente. Pensiamo al legame dei padrini con Ginger, preoccupati per la sua educazione mentale e sentimentale, o ancora, a Rosa e Roland. In questo caso è un sentimento frutto di necessità di crescita e ricerca di apprezzamento per Rosa e ricerca di nuove esperienze per Roland.
Quello che prova Ginger per suo padre e per sua madre, si tratta di un sentimento discontinuo a volte ipocrita ma pur sempre di amore parliamo. Quello che a mio parere risulta essere il più importante ma raccontato in maniera implicita e in maniera tragica è proprio l’amore che Ginger prova per Rosa.
Un sentimento non corrisposto che fiorisce solo a sprazzi, attraverso le poesie di Ginger e le sue reazioni in seguito alla relazione che Rosa intraprende con suo padre.
5. una trama importante ma insoddisfacente
Il film, dal punto di vista della trama, non ha particolari colpi di scena. La sceneggiatura è a tratti troppo cerebrale e aleatoria.
Di base è una storia molto semplice, potrebbe essere definito un racconto di formazione di queste due adolescenti che poi in realtà si concentra principalmente sulla vita di una di loro ovvero su Ginger.
Il focus su Ginger permette di capire come Rosa sia quasi un effetto collaterale di Ginger, il suo opposto. Infatti l’amica è più aperta, espansiva, libertina, impulsiva, mentre Ginger è più riflessiva ed è colei a cui Rosa, a causa di questi suoi comportamenti, farà un torto.

Sotto alcuni punti di vista la sceneggiatura si perde, questo rende il film a tratti noioso. Sally Potter a mio avviso ha peccato sulla gestione del racconto del femminile ed è ricaduta in alcuni stereotipi di genere in ambito narrativo, in particolare con il personaggio di Rosa.
Rosa mette da parte il proprio giudizio, quindi viene spogliata della sua intelligenza ma resa solo impulsiva (Rosa che decide di andare a letto con il padre di Ginger perché ha i traumi).
Il buonsenso e il proprio giudizio vengono manipolati da un uomo che in questo caso è più grande, che viene definito come un abusante emotivo ed egocentrico.
6. un finale doloso
In qualche modo implicitamente Rosa viene condannata al destino crudele, ovvero quello di essere la prossima vittima di Roland, come lo è stata Natalie, la madre di Ginger, che alla fine del film tenta il suicidio.
Non c’è una vera e proprio crescita per Rosa che, al contrario dalla fine del film, all’inizio viene presentata come intraprendente, libera, intelligente. Alla fine il suo personaggio sembra ridursi ad un appendice, marginale per la narrazione.
Antitetica invece è la fine di Ginger che emancipatasi da questa co-dipendenza che aveva con Rosa, la perdona attraverso la scrittura di un’altra sua poesia, ricordando il passato ma volgendo lo sguardo al futuro che rimane pericolante ma più concreto.
Nonostante abbia dato una stella su letterbox, ho apprezzato questo film per la sua ambientazione. Quegli anni sono stati fonte d’ispirazione per numerosi riflessioni politiche. Quando penso a quel periodo penso a quella generazione e per immergersi al meglio in tutto questo mood, oggi consiglio on the road di- sulla strada di Jack Kerouac. La canzone prescelta invece è Blowin’ In The Windhttps://www.youtube.com/watch?v=vWwgrjjIMXA