di Beatrice Mele
Marie Kreutzer è la regista e sceneggiatrice del film Cursage, in italiano distribuito con il nome Il corsetto dell’imperatrice, racconta la storia di Elisabetta di Baviera, imperatrice dell’impero Austro- ungarico dal 1854 al 1898.
Con Cursage, continuiamo a parlare di autorialità femminile e di come lo sguardo femminile apporti importanti cambiamenti, come in questo caso, a narrazioni esistenti favorendo un nuovo punto di vista. Il film è uscito nelle sale Italiane nel 2022 ed è attualmente disponibile su Amazon Prime video e Apple tv.
1. Il ritratto anticonvenzionale della Principessa Sissi.
Marie Kreutzer è una regista, sceneggiatrice e montatrice austriaca, ha studiato al Vienna Film Academy. Nei suoi diversi lavori all’interno dell’ambito cinematografico, ha sempre costruito narrazioni legate all’esperienza delle donne.
Durante l’ideazione e la produzione di Cursage, la regista è accompagnata dall’attrice protagonista Viki Krieps, con cui ha lavorato anche nel 2015 con la realizzazione del film ” we used to be cool”. L’idea di fare un film su Sissi, è infatti proprio di Viki Krieps, che interpreta l’imperatrice nel film. La pellicola quindi, nasce dal desiderio della Krieps di voler lavorare di nuovo insieme alla regista.
All’inizio, l’idea di partenza non attirò molto l’attenzione della Kreutzer. Uno dei principali motivi era legato al ruolo che la figura dell’imperatrice aveva avuto nella sua vita. Nata e cresciuta in Austria, la regista, ha sempre avuto ben presente l’importanza e il ruolo che ha rappresentato la figura della monarca. Alle ragioni più personali si aggiunge anche la già ampia filmografia televisiva e cinematografica che aveva raccontato la storia dell’Imperatrice e della monarchia asburgica.
2. Sissi tra cinema e televisione.
Quando si decide di realizzare un Bio-pic, si suole scegliere personaggi di rilievo. Il ruolo dell’informazione e della ricerca in questo caso è centrale. La buona realizzazione di un film, il cui scopo è raccontare un personaggio del passato, si basa proprio sulla raccolta di materiali d’archivio così da poter redigere un ritratto più realistico e affidabile possibile.
Numerosissimi sono i prodotti d’intrattenimento che ritraggono la principessa di Baviera e il suo ruolo nella corte asburgica. Uno dei primi film è riconducibile dal 1920, continuando poi fino ad arrivare al 2022.
Ciò che accomuna queste narrazioni sono le tematiche affrontate: il matrimonio con l’imperatore Francesco Giuseppe d’Austria, la vita a Vienna, l’indole irrequieta e travolgente della regnate Sissi. La fama di Elisabetta ha permesso la realizzazione di questi prodotti, ma c’è da dire anche che molti tra questi spesso non rappresentano la realtà.
Nel caso di Cursage i materiali di riferimento consultati dalla regista, sono stati i diari della figlia Maria Valeria, fondamentali per ricostruire alcuni momenti della narrazione, che si discostano da quell‘idea mitizzata dell’imperatrice.
3. Immaginario e realtà.
L’immaginario comune, portato avanti dalla comunicazione filmica e seriale, ritrae l’imperatrice come una creatura di rara bellezza, un’animo irrequieto, insofferente alle norme di corte. Il suo essere ribelle e anticonvenzionale, ha decretato il suo riconoscimento fino ad oggi.
Tutti hanno parlato dei suoi meravigliosi capelli, che sono diventati leggenda. Si è parlato del culto della bellezza costruito intorno all’imperatrice senza affrontare ciò che realmente, tutto questo, abbia significato, non solo a livello storico ma umano. Hanno elogiato, adorato senza indagare.
Così come la sua personalità anche il suo ruolo di monarca e di conseguenza il suo matrimonio, sono stati fonte d’ispirazione per varie costruzioni narrative. Mi viene di nuovo naturale chiedermi, quanto dell’amore dipinto sia stato reale. Quanto di questo personaggio conosciamo veramente dopo tutti questi ritratti?
Non è possibile dare una risposta definitiva a questa domanda, in quanto è del tutto improbabile avere un ritratto completamente reale. Ciò non esclude che, questa stessa storia non possa avere uno sguardo diverso, uno sguardo alternativo, da quello conosciuto universalmente.
4. Il corsetto dell’imperatrice come perfetta metafora della condizione della donna.
Ed è proprio in questo caso che ci viene in aiuto Marie Kreutzer con Cursage. Il film racconta la vita dell’imperatrice d’ Austria, che compie quaranta anni. Questa sua condizione, ovvero il suo non essere più tanto giovane, più tanto magra, la porta a riflettere sul ruolo che interpreta.
Non riuscendo a mantenere l’immagine che la società, suo marito e il mondo le hanno imposto, si sente libera di svincolarsi da tutto ciò che schiaccia la sua esistenza.
Il film può essere suddiviso in due momenti. La prima parte, che ricopre circa la prima ora del film, mostra l’incessante lavoro della protagonista, nata per soddisfare standard che iniziano dalla cultura del fisico, che richiede un cura rigida e costante, fino ai doveri di madre e moglie, a cui è rilegata.
Nella seconda parte, la protagonista si ribella, inizia progressivamente a mostrarsi per quello che è, rifiutando di continuare ad essere ciò che l’ha rappresenta da sempre: si taglia i capelli, simbolo della sua bellezza e gioventù ora mai perduta, ricomincia a mangiare liberamente!
Il momento culmine è quando viene sostituita, dalla sua più fidata dama, ora mai annebbiata dall’eroina prescrittagli dal medico in seguito a successivi momenti di isteria. Questo momento è rivelatore.
Dopo questa sua non apparizione pubblica, si ritrova ad avere una conversazione con la figlia, che la incita a comportarsi meglio, proprio come aveva fatto durante quell’apparizione pubblica. Nemmeno sua figlia riconosce chi è per davvero, nessuno è disposto ad amarla per quello che è, l’amano e l’apprezzano solo per ciò che rappresenta, ed è questo il suo dolore più grande.
5. Lo sguardo di Marie Kreutzer.
Lo sguardo risulta particolarmente interessante perché è unico nel suo genere se si pensa e si fa riferimento ai prodotti precedentemente citati. La Kreutzer non rimane alla superfice del racconto sfiorando ciò che appare controverso nella figura di Sissi.
Al contrario approfondisce, si addentra nella complessità del personaggio sondando diversi elementi tra cui la sua condizione della donna all’interno di una corte, il ruolo di “straniera” (ungherese) in terra austriaca,
Quindi a questo punto, è giusto chiederci, dov’è in questo film l’originalità? La risposta è nello sguardo. Uno sguardo profondo e intimo in quella che era la vita dell’imperatrice da un punto di vista diverso, rispetto ai precedenti, che possa far emergere nuovi spunti di riflessione e mostrare ciò che era rimasto nell’ombra fino ad ora.
Cursage mostra una parte del percorso di vita dell’imperatrice affrontando tematiche, che sono state già trattare ma con uno sguardo nuovo, moderno.
La regista ha più volte affermato, in diverse interviste, che questo film non nasce con l’obbiettivo di essere apprezzato, di piacere a tutti. L’idea principale, che è incarnata dal percorso che svolge la protagonista, è quella di decostruire il pensiero secondo cui le donne sono destinate a piacere, ad attrarre, esistono per soddisfare delle aspettative imposte dal sistema patriarcale e sociale.
Il film nasce, non con l’idea di far apprezzare il ritratto dell’imperatrice, ma per mostrare un’altra faccia di quest’ultima che appare fastidiosa, irritante con cui lo spettatore non si identifica. Anche la costruzione della narrazione è molto interessante. Le ambientazioni sono semplici. Gli artifici vengono messi da parte per far emergere dettagli legati ai personaggi del racconto.
Questo riguarda anche la costruzione dell’immagine cinematografica. La semplicità della scenografia è voluta ed è funzionale al racconto, così anche la fotografia, è cupa, Non vi sono misticismi, l’ambientazione suscita malinconia, così come l’atmosfera che risulta essere austera e priva di calore, ciò che in parte incarna lo stato d’animo della protagonista.
Questo film è rivoluzionario nel modo in cui ha avuto il coraggio di ribellarsi, di cambiare rotta sovvertendo l’ideale egemone che riguardava Elisabetta di Baviera.
Marie Krutzer presenta un ritratto umano ed autentico, un film attuale, fonte d’ispirazione e di riflessione, un inno che incita a spogliarci definitivamente dalle strette aspettative della società proprio come l’imperatrice si è liberata del suo corsetto.